Il Microchip

Ultima modifica 2 settembre 2020

Chi possiede un cane deve obbligatoriamente fargli applicare il microchip e registrarlo all’Anagrafe canina della ASL del Comune di residenza entro il secondo mese di vita dell’animale o entro un mese dall’acquisto o dall’adozione. Il microchip viene applicato dai veterinari dell’ASL o da veterinari privati convenzionati. Applicare il microchip è semplice e molto rapido perché il dispositivo viene iniettato sotto la pelle con un’apposita siringa, e non richiede anestesia o sedazione. Il microchip è un piccolo dispositivo elettronico che misura 11 mm di lunghezza e 2 mm di diametro. È fatto di materiale biologicamente inerte e del tutto innocuo. Quando viene avvicinato ad un apposito strumento lettore permette di visualizzare un codice numerico che identifica l’animale. Questo codice, insieme ai dati del proprietario e del cane, viene registrato all’anagrafe canina nazionale. Il veterinario che applica il microchip si incarica di compilare l’apposito modulo e farlo pervenire al settore veterinario dell’ASL; il proprietario non deve far altro che apporre la sua firma, senza altre incombenze. In caso di trasferimento di proprietà (cessione gratuita o vendita), di trasferimento del proprietario ad un nuovo indirizzo o di morte dell’animale occorre informare l’ASL della variazione di dati.

L’applicazione del microchip non è solo un obbligo di legge (che comporta una multa se non viene rispettato) ma un modo per poter ritrovare il proprio cane se si perde ed è quindi davvero consigliabile. In caso di ritrovamento di un cane abbandonato, infatti, i veterinari possono verificare la presenza del microchip con l’apposito lettore e tramite il codice, unico per ogni microchip, risalire al proprietario e restituirgli l’animale.

Dal 1 gennaio 2005 il microchip è diventato l'unico sistema in Italia per identificare i cani, in sostituzione del tatuaggio, un sistema poco pratico e che spesso diventava illeggibile. I cani registrati con il tatuaggio prima del 2005 hanno comunque l’obbligo di inserimento del microchip se il tatuaggio fosse illeggibile.

L’applicazione del microchip è obbligatoria anche per i gatti e i furetti nel caso debbano oltrepassare il confine nazionale, insieme alla vaccinazione contro la rabbia e alla compilazione del passaporto, che viene rilasciato dall’ASL su richiesta del proprietario.


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